SCRIVERE NELLA SABBIA

Mostra - Le antiche Biblioteche del deserto

Firenze 12 - 26 marzo 2010

 

Una nuova mostra sugli antichi manoscritti del Sahara è stata inaugurata a Firenze, presso la prestigiosa Biblioteca delle Oblate (via dell'Oriuolo 26,  Sala Contemporanea) venerdì 12 marzo ore 18, per iniziativa dell'associazione ARGO di Milano e dell'associazione Transafrica di Firenze, e con il patrocinio dell'AIB  (Associazione Italiana Biblioteche, sezione Toscana). La mostra, aperta fino al 26 marzo, ha esposto, oltre ai numerosi pannelli realizzati in passato in base alla direzione scientifica di Attilio Gaudio, oggetti e documenti etnografici appartenenti alla sua collezione. Hanno presentato la mostra Marco Pinzani di Transafrica, Mila Crespi Gaudio di Argo e alcune personalità.

 

La conferenza è stata tenuta da Marco Sassetti, docente all'Università di Genova, che ha parlato dei suoi viaggi nel deserto e nel sahel, e di questi manoscritti, tesori delle sabbie, testimonianza di una cultura millenaria fiorita lungo le piste carovaniere sub-sahariane. La mostra illustra queste biblioteche, oggetto privilegiato dell'attività e dell'impegno personale di Attilio Gaudio, antropologo, giornalista e scrittore, che ha dedicato gran parte della sua attività alla promozione di tutela e conservazione degli antichi manoscritti arabi e berberi.

 

I manoscritti sono ancora in gran parte conservati nelle zaouie, nelle moschee, nelle tende dei nomadi, nelle biblioteche private delle antiche case delle città storiche o in biblioteche publiche di alcuni paesi dell'area sahariana e saheliana.  Sono opera di letterati, giuristi, poeti, filosofi, mercanti e scienziati del passato, frutto della vivace attività culturale delle città del deserto, punto d'incrocio delle vie carovaniere, soprattutto in età medioevale, quando la cultura arabo-islamica del Nord Africa esercitò un indubbio influsso sull'Europa grazie anche agli intensi scambi commerciali attraverso il bacino del Mediterraneo.

 

Nel corso di un colloquio con Gaudio, Léopold Sédar Senghor, primo presidente del Senegal, affermò:

 

"Il Sahara è un oceano di sabbia che i mercanti e gli esploratori seppero attraversare molto prima dei mari. Quest'immensa estensione di rocce e di sabbia che dall'Atlantico al Maro Rosso appare come un'invalicabile barriera tra il Mediterraneo e l'Africa Nera, in verità è stata per due millenni un trait d'union indissolubile tra popoli di culture diverse e distanti che comunicavano lungo le piste carovaniere. Lei conosce, come tutti noi, il monito del grande filosofo e letterato peul Amadou Hampaté Ba: "In Africa, quando un vecchio muore è una biblioteca che brucia". Io aggiungo che quando a Chinguetti o a Timbuctù una biblioteca brucia o si disperde è la memoria di mille vecchi che scompare".

www.Biblioteca delle Oblate.it

 

 

 

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