ABIDJAN: OUATTARA PRESIDENTE - RIPRENDONO LE ESPORTAZIONI DI CACAO

Dopo mesi di blocco delle esportazioni, le spedizioni di cacao dalla Costa d’Avorio sono riprese. Una nave del gruppo francese Balloré ha caricato tonnellate di merce sia ad Abidjan che a San Pedro. E’ forse tornata la pace? Nel porto di Abidjan, dove ingenti carichi di cacao destinati all’esportazione erano bloccati da settimane, hanno preso posizione militari francesi e caschi blu, dopo la revoca delle sanzioni decisa dall’Unione Europea, come richiesto da Ouattara. All’aeroporto di Abidjan sono ripresi i voli commerciali. E’ la vittoria delle ragioni economiche.

 

In questi ultimi tempi l’Occidente sembra aver polarizzato la sua attenzione sul Nord-Africa. Tuttavia la situazione in Costa d’Avorio ha continuato la sua sanguinosa evoluzione fino a quando, dopo cinque mesi di polemiche e scontri armati, legati al rifiuto del presidente uscente Laurent Gbagbo di riconoscere la sua sconfitta elettorale, il paese si è ritrovato non più con due ma con un solo presidente.

 

Il  presidente vincente, Alassane Ouattara, ha quindi prestato giuramento venerdì 15 aprile 2011 al Palazzo Presidenziale del Plateau di Abidjan. In breve: l’11 aprile il regime di Gbagbo era caduto, sotto i colpi delle FRCI (Forze repubblicane della Costa d’Avorio), della forza francese Licorne, e delle truppe dell’ONUCI (Operazione delle Nazioni Unite in Costa d’Avorio).

Il giorno stesso, Ouattara aveva pronunciato il suo primo discorso alla nazione, esordendo con queste parole:

 

Notre pays vient de tourner une page douloureuse de son histoire. Après plus de quatre mois de crise post-électorale émaillée par tant de pertes de vies humaines, nous voici enfin à l’aube d’une nouvelle ère d’espérance.

E ha concluso:

Aujourd’hui, une page blanche s’ouvre devant nous, et c’est ensemble que nous allons écrire l’histoire de la réconciliation.

 

Scriveva da Abidjan Dario Dozio (missionario della Società Missioni Africane)  l’11 aprile: “Gbagbo è stato arrestato. Sarkozy gongola. Obama si compiace. Dov’è l’Unione Africana? La TV pro-Ouattara ha trasmesso immagini del presidente uscente in buona salute ma affaticato. Si dice che la giustizia ha trionfato. Io conto i morti e penso al milione di ivoriani fuggiti dalle proprie case”. E il 13 aprile:

"La situazione è migliorata… Ai bordi della laguna stanno bruciando 15 “ribelli”. Nell’acqua galleggiano, senza vita, i corpi di due bianchi (militari francesi?).  I “giovani patrioti" esultano, sparando raffiche in aria. Ora sono loro a fare paura: sono stati armati e lasciati liberi di agire. Altri dicono che l’arresto di Gbagbo è tutto un montaggio mediatico della Francia, e il presidente tra poco riprenderà in mano il paese. Quando arriverà l’esercito repubblicano, qui sarà un macello…”.

 

E’ stato forse l’ultimo atto della lotta tra i due presidenti. Ora Ouattara ha invitato tutto il paese a ritrovare la calma, auspicando un futuro “senza armi né rappresaglie”. Anzi, ha proclamato un lutto nazionale di tre giorni (12, 13 e 14 maggio) su tutto il territorio in memoria di tutte le vittime della crisi post-elettorale. Ma sarà difficile dimenticare.

 

Gli esperti inviati dalle Nazioni Unite continuano le loro indagini sui crimini commessi dai due campi. Soprattutto a Yopougon, decine di cadaveri sono stati raccolti dalla Croce Rossa, e nel quartiere Doukouré sono state trovate dieci fosse comuni. Non tutti i morti sono stati vittime di combattimenti, ma di esecuzioni sommarie, vendette, rivalità etniche.

 

L’elenco delle atrocità commesse sarebbe troppo lungo; basti ricordare che, ai primi di maggio, i miliziani di Gbagbo in fuga hanno ucciso duecento persone; si tratterebbe di mercenari liberiani diretti verso il confine, lungo la costa. E il 9 maggio sono stati scoperti 68 cadaveri in fosse comuni a Abidjan, uccisi il 12 aprile. Altri 200 corpi sono stati ritrovati in una fossa comune nella città occidentale di Duekoue , e circa 120 civili sono stati uccisi il 5 e 6 maggio nel corso di attacchi condotti lungo le coste ivoriane da milizie fedeli al presidente deposto...

 

12 maggio 2011

M.C.G.

 

Caschi blu nel porto di Abidjan (AFP)

Theobroma cacao, fiori e frutti che crescono direttamente sul tronco dell'albero.

Morti di marzo ad Abidjan

Scontri e incendi nella capitale (AFP)

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