Come scrisse Théodore Monod(1): parler du désert, ce serait d’abord se taire, comme lui. Sembra uno spazio vuoto e morto, invece è una proiezione di vita. Non solo verso il passato, testimoniato da graffiti, dipinti, fossili, manufatti preistorici, poiché il presente può apparire inaspettato, dietro una duna o in un canalone roccioso: qualche tenda di nomadi, una pista, una pozza d’acqua, un branco di cammelli, orme di animali sulla sabbia… E l’orizzonte infinito confonde la terra con il cielo.

E’ questo il titolo di un altro libro di Théodore Monod(2), che accoglie il suggerimento di Teilhard de Chardin(3): aller au Ciel à travers la Terre.

Gaudio ha iniziato a viaggiare in Africa giovanissimo, nel primo dopoguerra. Al Cairo prende il tè con Abd-el-Krim (1947), in una medersa della casba di Tangeri insegna storia contemporanea (1949), nel 1952 riesce a passare da Tétouan a Chaouen nel Rif berbero, poi in Algeria, dove prende contatto con il movimento nazionalista, poi in Libia.

Nel frattempo continua i suoi studi a Parigi, e si iscrive all’Ecole Nationale de Langues Orientales Vivantes, per la lingua berbera. Qui lavora con il professor André Basset, autore della prima grammatica berbera completa, ideatore di un grande atlante linguistico-dialettologico berbero, e compilatore del dizionario tuareg-francese, manoscritto dal Père de Foucauld.

Nel 1952, racconta André Basset nella sua prefazione al primo libro di Gaudio sull’Africa(4) “ricevetti la visita di un giovane… è un grande viaggiatore, erede degli esploratori di cui possiede le qualità magistrali, l’audacia e la tenacità. Ne ha anche conservato la totale curiosità. Qui, sono le civiltà morte che evoca con i loro grandissimi monumenti; là, sono le scene più attuali di una vita esotica arcaica…” Gaudio ha anche affrontato i due problemi connessi alla linguistica berbera: l’epigrafia libica e le sue relazioni con il tifinagh e la lingua morta degli antichi abitanti delle Canarie. E’ stato uno dei primi studiosi europei a visitare l’oasi berbera di Siwa, nel deserto libico-egiziano, e a raccontare i tradizionali matrimoni tra uomini.

Con il passare degli anni, Attilio è rimasto lo stesso. I cambiamenti profondi della società e dei suoi mezzi di comunicazione non hanno scalfito il suo entusiasmo, la sua voglia di imparare, vedere, viaggiare, esplorare.

“Gaudio mi ha preso per mano. Mi ha aperto le porte. Mi ha aiutato a scoprire nuove realtà culturali; fragili ecosistemi in preda al deserto, capolavori architettonici nati nella terra e nel fango che, come castelli di sabbia, rischiano di svanire nel nulla e nell’informe”. Così scrive, nella prefazione ad un altro libro di Gaudio(5), Maurizio Moreno, che fu ambasciatore d’Italia a Dakar.

Dopo le città storiche del Sahara da salvare, Gaudio ha ripreso la sua lotta mai interrotta in favore degli antichi manoscritti. Dice Diadié Haidara nel suo appello al Colloquio di Timbuctù (novembre 2000), organizzato da Gaudio nell’ambito delle attività del CIRSS (Centre International de Recherches Sahariennes et Sahéliennes, dell’Institut International d’Anthropologie di Parigi):

“E’ meglio accendere una piccola candela piuttosto che maledire l’oscurità. Salviamo ciascuno un manoscritto, e noi finiremo per salvarli tutti”.

Questo importante lavoro è stato iniziato e bruscamente interrotto. Ma tanti studiosi appassionati di cultura e amanti del deserto ne raccoglieranno l’eredità. E’ una speranza, un invito rivolto ai giovani e agli Africani stessi.

(1) Théodore Monod: Désert Libyque, Arthaud, Paris, 1994
(2) Théodore Monod: Terre et Ciel- Entretiens avec Sylvain Estibal, Actes Sud, Paris, 1997
(3) Teilhard de Chardin: Etre plus, Le Seuil, Paris, 1995
(4) Attilio Gaudio: A travers l’Afrique Blanche, Julliard, Paris, 1955
(5) Attilio Gaudio: Sahara, città storiche da salvare, Istituto Geografico Militare, Firenze, 1992



PER APPROFONDIRE

Institut d'Anthropologie de Paris -

Scuola di "libera antropologia" fondata da Paul Broca (1824-1880)

Pime - Museo Popoli e Culture del mondo

Attività didattiche, conferenze, visite guidate

SMA - Società Missioni Africane

Quaderni di introduzione alle realtà africane

Transafrica Sviluppo

Associazione di volontariato puro, riconosciuta dal governo del Mali, e di solidarietà internazionale

Lucio Rosa

fotografo e documentarista, azienda di produzione cinematografica e televisiva

L'Harmattan Paris - l'Harmattan Italia

Editore specializzato sull’Africa

Ibis Press, Paris

Editore specializzato sull’Africa: popoli, cultura, natura


A.G. nel Sahara sudanese
(anni 50)

A.G. a colloquio con il Presidente della Commissione nazionale libica per il petrolio. Il rappresentante del governo senussita indica, sulla carta petrolifera del paese, la località dalla quale, nel 1950, è scaturito il petrolio (un campione è tra le mani di Gaudio)

A.G. nel Sahara libico
(anni 60)

A.G. nel Sahara marocchino
(anni 80)

A.G. nel Sahara maliano (2001) per ritrovare gli antichi manoscritti dell’oasi di Boujbeha (200 km a nord-est di Timbuctù)

A.G. con i meharisti nel Tiris Zemmour
(Mauritania, anni 60)

Nella vecchia cartina del Sahara di Attilio Gaudio sono tracciati gli itinerari delle sue spedizioni nel deserto