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Falleció en la madrugada del 10 de diciembre de 2012, a los 82 años, en su casa de Santa Cruz de Tenerife, debido a problemas de salud. Così si è spento Antonio Cubillo, all'alba: un grande amico di Attilio Gaudio e nostro, una lunga vita, ma soprattutto una lunga lotta per il riconoscimento del popolo guanche.

Cubillo ha sempre sostenuto che la popolazione autoctona delle isole è di origine guanche, sahariana; i primi ad abitare le Canarie, avendo attraversato il braccio di mare che separa l'arcipelago dalle coste del Sahara. Ancora recentemente (14.09.2012) l'ha spiegato al giornale algerino El Watan, ricordando anche come ha conosciuto Gaudio : “C’est une évidence. Comme l’a soutenu Mouloud Mammeri, le rôle traditionnel de l'amusnaw (la présence de poètes et de chanteurs de rues, dépositaires du savoir de tout un peuple tamusni) existe aussi aux Canaries. Avec ces poèmes et ces chants populaires, nous avons conservé pour les générations nouvelles le souvenir de notre peuple guanche et ses luttes de résistance. Nous avons découvert de nombreux mots berbères dans le langage guanche et des chercheurs algériens qui ont séjourné aux Canaries ont constaté que beaucoup de mots berbères disparus du kabyle se retrouvent dans la langue guanche, comme par exemple efeken (temple), awañak (nation ou république) ou usan sufen (bonjour). C’est l’histoire qui dit que nous sommes des descendants des berbères, ce n’est pas une invention. (...)

J’avais connu à Paris un journaliste italien, nommé Attilio Gaudio, qui avait fait partie des réseaux de soutien au FLN et qui est devenu par la suite le correspondant officiel de l’agence de presse italienne Ansa. Quand Ben Bella a été proclamé président, il l’a interviewé et est devenu l’une de ses relations personnelles. A ce titre, il m’a demandé de lui adresser une lettre demandant un asile politique. La réponse a été positive et j’ai eu une entrevue officielle avec le secrétaire du FLN, Hadj Ben Alla à qui j’ai fourni les explications sur la lutte de libération des Canaries. Le 1er octobre 1963 je me suis installé à Alger. (...)

Attilio Gaudio e Antonio Cubillo davanti al vulcano Teide, nell'isola di Tenerife (1° gennaio 1992 - Foto Mila C.G.) - La "bandera tricolor canaria", cuya creación se le atribuye a Cubillo. Su diseño está basado en la bandera creada por Canarias Libre.

Difficile riassumere un'esistenza consacrata ad un ideale. Cubillo nasce nell’isola canaria di Tenerife, nella città di Aguere (La Laguna), il 3 luglio 1930 (cinque giorni dopo la nascita di Gaudio a Verona). Trascorre l’infanzia nella parte settentrionale dell’isola, a Icod de los Vinos, nel barrio di Buen Paso, dove sua madre lavora come maestra. Negli anni 50 frequenta l’Università de La Laguna, e già si fa conoscere come oppositore del franchismo. E nel 1956 diventa avvocato ed esercita nella città di Tenerife, assumendo la difesa dei lavoratori. Nel 1960 si esilia a Parigi, e nel 1961 fonda il Movimento autonomista canario (MAC), che nel 1964 si trasforma in Movimento per l’autodeterminazione e l’indipendenza dell’arcipelago canario (MPAIAC), la cui ala combattente (Fuerzas armadas guanches, FAG, creata nel 1976) avrebbe poi organizzato una serie di attentati terroristici contro la Spagna alla fine degli anni 70.

Nel 1979 il MPAIAC abbandona la lotta armata, e un settore del movimento espelle Cubillo a causa di "supuestas actitudes caudillistas". Dopo la sua dissoluzione nel 1982, il Movimento è praticamente inesistente per i decenni 80 e 90, anche se Cubillo nel nuovo secolo continuerà a definirsi, oltre che Presidente del partido independentista Congreso Nacional de Canarias (CNC), anche brazo político del Movimiento de Liberación Africano de Canarias, el MPAIAC.

Ma torniamo al 1963, quando Antonio è installato ad Algeri, dove insegna spagnolo all’università, organizza la lotta per l’indipendenza, alla quale conferisce una dimensione africanista. Si appoggia all’OUA (Organizzazione per l’unità africana) e lancia, con l’aiuto del governo algerino (interessato al Rio de oro), una trasmissione radiofonica indirizzata alle Canarie, "La Voz de Canarias Libre". Lasciamo ancora la narrazione alle sue parole (Actualités amazighes Tamazgha): « Je suis arrivé á Alger en octobre 1963 comme réfugié politique, après avoir posé le problème du colonialisme aux Canaries devant le FLN, et avoir reçu l’autorisation de m’installer en Algérie en tant que représentant des révolutionnaires canariens. Le premier contact avec la révolution algérienne a eu lieu á Moscou. A mon départ en exil, en juin 1962, je m’y étais rendu pour assister au Congrès de la Paix, présidé par Khrouchtchev. C’est précisément ce jour-là, le 5 juillet 1962, que nous a été communiquée, dans une atmosphère, de fièvre et de joie, la naissance de la République algérienne démocratique et populaire.(…) J’ai eu l’honneur de connaître Mouloud Mammeri qui dispensait des cours d’ethnographie dans le même bâtiment de la Faculté des Lettres où je travaillais. Je peux dire que de ce premier contact est née une amitié étroite qui s’est développée par la suite à la fois dans le domaine de la recherche scientifique et dans le domaine politique. Sur le plan personnel, cette rencontre a eu une grande influence sur ma propre formation africaniste, me permettant de créer de nouvelles bases solides afin de transformer notre premier mouvement autonomiste canarien qui devint par la suite le MPAIAC ».

E la Spagna? E' preoccupata per gli appelli che Cubillo rivolge agli organismi internazionali, e soprattutto per l'appoggio dell'OUA. Come verrà accertato in seguito (nel 1990) le forze di sicurezza spagnole del ministro Rodolfo Martín Villa organizzano un attentato, con lo scopo principale di impedirgli di recarsi a New York per parlare alle Nazioni Unite. Il 5 aprile 1978, Cubillo viene pugnalato alla schiena sulle scale di casa da mercenari spagnoli. Sopravvive, ma rimarrà paralizzato agli arti inferiori, e avrà bisogno di stampelle tutta la vita. Nel 1985 Cubillo, ormai senza appoggi internazionali, lascia il suo esilio algerino e torna a Tenerife grazie agli accordi con il governo di Felipe González e al giuramento sulla Constitución española. Poi fonda il Congresso Nazionale delle Canarie (CNC), partito politico di cui sarà il principale dirigente e che rimarrà minoritario, anche per la formazione della coalizione Canarias por la Independencia tra CNC e Frepic-Awañak.

Nella sua isola, Antonio Cubillo continuerà a essere sè stesso, a scrivere e a fare l'avvocato. E' autore di vari libri di linguistica guanche (come "Nuevo análisis de algunas palabras guanches") e di due libri di memorie: in "Los anos verdes" parla della sua infanzia, e in "Trópico gris. Semimemorias" (2005) ci racconta i suoi anni giovanili e della maturità, con le dure esperienze attraversate. Dal 2007 Antonio Cubillo si occupa di attualità, collabora a El Día, pubblica un anteprogetto della Costituzione della Repubblica Federale Canaria, auspica che la lingua berbera o tamazight sia lingua ufficiale insieme al castigliano, l'arabo e il francese. Come eredità spirituale lascia queste parole (in "Trópico gris" , incipit della dedica ad Attilio Gaudio, Charles Darwin, Kateb Yacine, Mouloud mammeri, Oukid Arezki, Cheikh Anta Diop): "A todos los combatientes por la libertad de nuestro continente, origen del hombre actual, que durante miles de ãnos han combatido contra los conquistadores y colonizadores de todo tipo ya sean europeos o asiáticos". Mila C.G.

Cubillo ricoverato in ospedale ad Algeri dopo il tentato assassinio - Il funerale di Cubillo (13 dicembre 2012). E' stato accompagnato al cimitero di Santa Lastenia, (Santa Cruz de Tenerife), da centinaia di persone, bandiere con le sette stelle verdi, applausi, musiche e canzoni, al suono delle "caracolas" guanches e di grida: "El hombre se murió, la lucha continúa". Al funerale di Cubillo, i figli trasportano la bara. (Foto: EFE/Cristóbal García )